Premio UBU 2007
“Migliore attore” e “Migliore novità italiana”
Finalista al Premio ETI – Gli Olimpici del Teatro 2007
“Migliore interprete di monologo”
Premio Ugo Betti per la drammaturgia 2008
“Segnalazione speciale”
di e con Saverio La Ruina
musiche originali composte ed eseguite dal vivo da Gianfranco De Franco
collab. alla regia Monica De Simone
luci Dario De Luca
organizzazione Settimio Pisano
Premio UBU 2010
“Milgiore Teasto Italiano”
Nomination Premio UBU 2010
“Migliore attore”
Premio Hystrio
alla Drammaturgia 2010
di e con Saverio La Ruina
musiche composte ed eseguite dal vivo da Gianfranco De Franco
disegno luci Dario De Luca
org. e distribuzione Settimio Pisano
produzione Scena Verticale
con il sostegno di MIBAC | Reg. Calabria
di Saverio La Ruina
con Saverio La Ruina e Cecilia Foti
musiche originali Gianfranco De Franco
contributo alla drammaturgia Jo Lattari
contributo alla messinscena Dario De Luca
aiuto regia Cecilia Foti
disegno luci Dario De Luca
audio e luci Mario Giordano
realizzazione quadro Ivan Donato
organizzazione e distribuzione Settimio Pisano
produzione Scena Verticale
con il sostegno di Comune di Castrovillari
si ringrazia il White Dove di Genova
ideazione, testo e regia Dario De Luca
con Dario De Luca, Rosario Mastrota, Ernesto Orrico, Fabio Pellicori, Marco Silani
musiche originali Gianfranco De Franco, Gennaro de Rosa
assistenza alla regia Isabella Di Rosa
scene, cost. e ogg. di scena Rita Zangari
luci Gaetano Bonofiglio
org. e distribuzione Settimio Pisano
produzione Scena Verticale
Testo finalista al Premio Riccione per il Teatro 2009
Premio Landieri 2011 “Migliore Attore” a Dario De Luca
Spettacolo finalista al Premio Landieri 2011
Vincitori del concorso nazionale “Musica contro le Mafie 2012” e “Roma R.I.P. Arte” 2013.
di Dario De Luca e Giuseppe Vincenzi
con Dario De Luca
e con Omissis Mini Órchestra
Paolo Chiaia (piano synth e armonica), Gianfranco De Franco (clarinetto, sax, flauti e loop), Giuseppe Oliveto (trombone, flicorno, fisarmonica e conchiglie), Emanuele Gallo (basso), Francesco Montebello (batteria e percussioni)
canzoni e musica Giuseppe Vincenzi
arrangiamenti De Franco, Oliveto, Chiaia, Gallo, Montebello
costumi, oggetti di scena e assistenza Rita Zangari
suono Andrea Dodaro
luci Gennaro Dolce
organizzazione Settimio Pisano
regia Dario De Luca
produzione Scena Verticale
scritto e diretto da Dario De Luca
con Matilde Piana, Dario De Luca, Davide Fasano
musiche originali Gianfranco De Franco
assistente alla messinscena Maria Irene Fulco
scene Aldo Zucco
realizzazione scultura Cristo Sergio Gambino
realizzazione scene Gianluca Salomone
costumi e assistenza all’allestimento Rita Zangari
distribuzione e ufficio stampa Settimio Pisano
coproduzione Scena Verticale, Festival Primavera dei Teatri, Festival Città delle 100 Scale
si ringraziano Prof.ssa Amalia Bruni, Direttore del Centro Regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme; Michele Farina, autore del libro “Quando andiamo a casa?”, ed. Rizzoli; Francesca Frangipane, autrice del libro “La vita dimenticata” ed. Rubettino; Associazione per la Ricerca Neurogenetica di Lamezia Terme; Sandra Dalia.
Don Antonio, un parroco di una piccola comunità, vicario generale del vescovo, si ammala di Alzheimer. Al suo fianco la sorella, devota perpetua dal carattere rude e un giovane e candido diacono. La malattia colpirà la mente brillante di questo sacerdote e nulla sarà più come prima: i congiunti si muoveranno a tentoni in un terrenoper loro sconosciuto, con rabbia, insofferenza e shock. Don Antonio, entrato nella nebbia, inizierà a perdere tutti i riferimenti della sua vita ma allaccerà un rapporto nuovo e singolare con Cristo che porterà avanti anche quando, alla fine, si sarà dimenticato della malattia stessa.
Dimenticare di dimenticarsi può essere comunque un punto di arrivo, un ultimo approdo verso la propria interiorità. Perché il racconto della malattia, condito dell’involontaria comicità che si porta dietro, è anche il pretesto per riflettere sulla fede e sul senso religioso che ognuno di noi, volente o nolente, ha dentro di se.
In Italia il tabù della demenza è ancora un macigno, un qualcosa che si nasconde dietro giri di parole. A più di 100 anni dalla scoperta del morbo si fa fatica ad abituarsi all’idea che tanto non c’è cura, che tanto non ci sono vere e proprie terapie. In Italia i malati sono più di un milione. A tutti loro e alle loro famiglie questo spettacolo è dedicato.
Prima nazionale: 3 giugno 2016, Castrovillari, Festival Primavera dei Teatri
50 anni dall’alluvione di Firenze – Chiesa di S.Verdiana, FI
regia Giancarlo Cauteruccio
musiche originali Gianfranco De Franco
azione e canto Chiara De Palo
prologo Roberto Visconti
scenografia Massimo Bevilacqua
video Alessio Bianciardi
di e con Saverio La Ruina
musiche originali Gianfranco De Franco
collaborazione alla regia Cecilia Foti
scene Cristina Ipsaro e Riccardo De Leo
disegno luci Dario De Luca e Mario Giordano
audio e luci Mario Giordano
organizzazione Settimio Pisano
produzione Scena Verticale
L’idea di base è che un uomo semplice parli con la madre. Una madre che non c’è più. Lui la va a trovare al cimitero. Si racconta a lei, le confida con pacatezza di essere omosessuale, “o masculu e fiammina cum’i chiamàvisi tu”, l’esistenza intima che viveva e che vive.
Non l’ha mai fatto, prima. Certamente questa mamma ha intuito, ha assorbito, ha capito tutto in silenzio. Senza mai fare domande. Con infinito, amoroso rispetto. Arrivando solo a raccomandarsi, quando il figlio usciva la sera, con un tenero e protettivo “Statti attìantu”. Ora, per lui, scatta un tipico confessarsi del sud, al riparo dagli imbarazzi, dai timori di preoccupare. Forse con un piccolo indicibile dispiacere di non aver trovato prima, a tu per tu, l’occasione di aprirsi, di cercare appoggio, delicatezza.
E affiorano memorie e coscienze di momenti anche belli, nel figlio, a ripensare certi rapporti con uomini in grado di dare felicità, un benessere che però invariabilmente si rivelava effimero, perché le cose segrete nascondono mille complicazioni, destini non facili, rotture drammatiche.
Nei riguardi di quella madre, pur così affettuosa e misteriosamente comprensiva, si percepisce comunque qualche rammarico, qualche mancata armonia. Ma tutto è moderato, è fatalistico, è contemplativo. In un meridione con la neve, tra le tombe, finalmente con la sensazione d’essere liberi di dire.
Il primo reading in fieri è stato presentato a settembre 2015 nell’ambito del festival Garofano Verde di Roma
Debutto: 13/18 dicembre 2016, Piccolo Teatro di Milano
Notte ABA Industrial Tales
Direzione progetto: Regista-Scenografo Giancarlo Cauteruccio
Coordinamento degli allestimenti: Massimo Bevilacqua
Con la collaborazione di: Alessandra Capponi e Alessio Venturi
Musiche di Gianfranco De Franco
Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci – Perugia
Con la partecipazione di: Sixi Liu, Xufeng Wang, Jinxin Yu, Samanta Buccilli, Xialun Jia, Andrea Pileri, Anna Scognamiglio, Jingjing Sun, Gao Linsheng, Wang Lu, Li Mingzhe, Hui Yilin, Gao Yaru, Wang Yu, Chen Weiwei, Wang Yue, Liu Bowen, Liu Keyi, Li Zhuoyu, Ran Huo, Jia Xiaolun, Zhao Xiaoran, Wang Feibu, Fan Baihe, Gao Linli, Guo Chen, Feng Liyuan, Pan Jiyao, Pi Maoqi, Guo Yajing, Guo Yajia, Noemi Belfiore, Eleonora Biagetti, Alessio Cinaglia, Arianna Scappa, Lohanna Luzia Rocha De Oliveira.
Progetto, scene, costumi e regia a cura degli studenti del biennio specialistico in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo, indirizzo Scenografia.