Dopo l’uscita ad aprile con “2020 DC”, il brano che ha segnato l’esordio di Gianfranco De Franco con la INRI Classic, ponte di passaggio verso una dimensione artistica più intima e riflessiva, l’artista torna con un singolo che inaugura ufficialmente il suo nuovo percorso, anticipando il prossimo album in uscita questo inverno.
“John and the evening”, questo il titolo del singolo, è l’urlo liberatorio di un settore martoriato, quello della musica e, più in generale, dello spettacolo dal vivo, che a causa della pandemia ha visto emergere tutti i suoi punti deboli. Una profonda crisi in cui è necessario morire per rinascere. È questo che racconta “John and the evening”, il nuovo singolo di Gianfranco De Franco per la INRI Classic, disponibile dal 17 settembre su tutte principali piattaforme digitali.
Un brano poetico, firmato da Gianfranco De Franco feat. Edmondo Romano, che, con le sue note, disegna i toni dell’ora crepuscolare: un tributo a John Surman, strumentista britannico al quale De Franco si è ispirato nella composizione e nella timbrica del pezzo.
Per ascoltare John and the evening
https://GianfrancoDeFranco.lnk.to/JohnandtheEvening
Il videoclip
«Il brano presenta tutti i caratteri essenziali del nuovo percorso che ho intrapreso negli ultimi mesi – commenta De Franco –. Il pezzo è molto intimo ed emotivo, dai colori timbrici crepuscolari, notturni, sussurrati, a tratti inquieti, ma al tempo stesso anche curiosi di nuovi inizi. È un lavoro sensibile ai cambiamenti, che guarda al passato con un po’ di malinconia, ma che vuole trasmettere positività
Prossima uscita per il videoclip del singolo, diretto dal noto regista Daniele Suraci: “John and the evening” è la rappresentazione visiva e sonora di un mondo che sta soffrendo, un forte messaggio sociale, quasi un ultimatum rivolto a un sistema che deve necessariamente cambiare per continuare ad esistere. Lo short film diretto da Suraci accende i riflettori sul mestiere degli artigiani dello spettacolo: protagonista del videoclip è infatti un mastro burattinaio, interpretato da Francesco Bolo Rossini, e il rapporto con le sue creature, realizzate da Marco Lucci. Un inno al mestiere dell’artista artigiano e al mondo dell’arte.